Horst Buchholz
(nei panni di Sergei)
Nasce a Berlino il 4 dicembre del 1933, l ‘interprete del poco simpatico Sergei. Figlio di un calzolaio, Horst Buchholz conobbe il dramma della Seconda guerra mondiale, costretto a emigrare giovanissimo prima in Slesia poi in Cecoslovacchia. La sua carriera artistica ha inizio però nella città natale, dove potè tornare al termine del conflitto. Dapprima doppiatore e attore di teatro, Buchholz ottiene la sua prima parte importante per il grande schermo nel 19S4, con il film Marianne de ma jeunesse di Julien Duvivier. Il vero successo arriva nel 1955 con Cielo senza stelle di Helmut Kà utner, in-terpretazione che gli frutta un importante riconoscimento al Festival di Cannes, vetrina scintillante come poche. Altri successi di pubblico e critica sono Le confessioni del filibustiere Felix Krull tratto dal libro di Thomas Mann, nonché fruttuose incursioni nel mondo di Broadway per esempio con l ‘acclamato spettacolo Che-rie. Tra le pellicole più note anche al grande pubblico cui Horst ha preso parte, è impossibile non menzionare I magnifici sette di John Sturges, Uno, due, tre! di Billy Wilder, Fanny di Joshua Logan e Così lontano così vicino! di Wim Wenders. In Italia è stato acclamato interprete accanto alla meravigliosa Catherine Spaak ne La noia, per la regia di Damiano Damiani, ma non pochi si ricorderanno di lui anche per il ruolo del medico nazista appassionato di indovinelli nello struggente La vita è bella di Roberto Benigni. Tra le non numerose esperienze televisive merita di essere ricordato anche L ‘ispettore Derrick (correva l ‘anno 1976). Bucholz si è spento il 3 marzo del 2003, all ‘età di 69 anni.